“Sfida te stesso con qualcosa che sai che non potresti mai fare, e ciò che scoprirai è che si può superare qualsiasi cosa.”
– Anonimo –
Il Personal Branding nell’era degli Influencer
L’avvento dei social network ha reso indiscussa l’importanza della comunicazione. Su tutti i fronti.
Facebook, Instagram, Twitter – per citarne tre, degli svariati esistenti – sono piattaforme sulle quali ciascun individuo può esprimere liberamente le proprie idee, confrontarsi col prossimo e “fare community” anche con chi dista centinaia di chilometri.
Lato business, i social consentono alle aziende di buttarsi nella mischia e di avere un rapporto diretto con il proprio pubblico: azienda e consumatore diventano come amici, avviando una relazione non più verticale (azienda sopra consumatore) ma orizzontale (azienda di fronte a consumatore).
Quello in cui viviamo, ne deduciamo, è un contesto in cui saper comunicare bene – sui social network, tanto quanto in senso più generale – fa tutta la differenza del mondo.
Volendoti fare un esempio concreto, ti suggeriamo di pensare alle decine di influencer in Instagram che, pur non facendo nulla di geniale all’apparenza – se non postare foto di se stesse e della propria vita, spesso agiata -, sono diventate milionarie e note in tutto il mondo – oltre che voci autorevoli in fatto di dettare tendenze e mode del momento. Il motivo? La buona comunicazione.
La più nota di tutte le influencer? Chiara Ferragni che, partita da un semplice blog, è riuscita con il suo matrimonio – sponsorizzato da Dior, Prada, Alitalia – a smuovere, in cifre, 7.4 milioni di dollari, e 67 milioni di utenti internet in tutto il globo.
Questi risultati non sono ottenuti con cose fatte a caso. Sono il frutto di eccezionali strategie di personal branding.
Cos’è il Personal Branding?
Per aiutarti nella definizione del concetto di “personal branding”, partiamo dall’analisi delle parole che lo compongono.
Brand, in italiano marchio, sta per identità, ovvero tutte le caratteristiche specifiche di un’impresa, di un prodotto, di un servizio o di una persona. Personal, è riferito a qualcosa di personale, di proprio. Personal branding, dunque, a volerlo tradurre letteralmente, sta per “fare della propria persona un marchio”. Il tuo personal brand si costituisce di tutte le caratteristiche che ti appartengono (professione, idee e opinioni, emozioni) sommate all’opinione che di te hanno le persone altre con le quali ti rapporti.
Fare personal branding, in quanto attività di marketing, consiste nel mettere in atto una serie di attività e strategie volte alla costruzione della tua identità personale sul web e fuori di esso. Consiste nel far emergere la tua voce dal coro, nel renderti distinguibile e identificabile, agli occhi degli altri, in un determinato settore di mercato, per le idee che hai o le azioni che compi.
Vendere te stesso, farti notare e farti scegliere per ciò che ti differenzia dai tuoi “concorrenti”: questo è il tuo obiettivo se decidi di fare di te stesso un marchio.
Ti serve fare Personal Branding se…
Fare personal branding ha senso per te che hai una competenza specifica, o una passione, e vorresti monetizzarla, rendendola un vero e proprio lavoro.
Oppure per te che hai un blog, o un e-commerce, e vorresti iniziare a guadagnare dalla tua attività online. O ancora per te che hai un lavoro ma vorresti renderlo più remunerativo rispetto a quanto lo sia ora. Per te, freelance, che non hai molti clienti e inizi a dubitare della possibilità di ottenerne altri solo con il passaparola.
Le regole del Personal Branding efficace
Ora che hai un’infarinatura generale su quello che vuol dire fare personal branding è ora che ti diamo qualche dritta su come farlo in maniera efficace ed ottenere risultati.
La prima regola del personal branding è essere se stessi.
Pensaci: che senso avrebbe creare un marchio non autentico, che parli dei valori di qualcun altro e che rappresenti qualcosa che non sei realmente? Nessuno! Manda avanti le tue convinzioni, la tua personalità, le tue idee, le tue competenze, con originalità e convinzione. Sii diverso dagli altri e non una copia intelligente di qualcosa, o qualcuno, che già c’è.
Regola numero due: dotati di una buona dose di fiducia e autostima.
Sarebbe quasi assurdo pensare a te stesso come un marchio se non godi di una buona dose di autostima e fiducia nelle tue capacità, non credi? Guarda – e pensa – a quelli che sono i tuoi punti di forza, alla nota alta che consente alla tua voce di distinguersi dal coro: le tue debolezze spariranno non solo agli occhi di chi ti guarda, ma anche ai tuoi.
Sii credibile.
Il tuo pubblico, o quello a cui hai intenzione di rivolgerti, deve poter credere alle tue parole perché supportate da azioni concrete e da risultati misurabili. Le tue azioni serviranno a costruire, agli occhi della tua audience, la tua credibilità.
Specializzati in ciò che sai fare meglio. E vendilo.
Per fare del buon personal branding hai necessità di ridurre al minimo la genericità. Non si può essere bravi in tutto, e il tuo pubblico potenziale lo sa. Umano, e decisamente più credibile – per tornare al discorso di cui sopra -, è essere specialisti di qualcosa, avere un’area specifica di competenza. In questo senso, pensa alla cosa che sai fare meglio e che ti piace di più. È quella la tua “materia specialistica”? Ottimo. Concentrati su quella e pensa a come monetizzarla.
Pensa di fare qualcosa che lasci il segno.
Il primo passo del processo di branding parte dal fatto di voler diventare noti per qualcosa. È importante, quindi, che prima di attuare qualsiasi tipo di strategia, tu identifichi esattamente cosa sia questo “qualcosa” per cui vuoi che gli altri ti conoscano. Lo sviluppo del tuo personal branding presuppone la voglia di lasciare un segno con la tua immagine, con la tua persona: la gente si ricorderà di te attraverso le tue azioni, la tua esperienza e, soprattutto, il “qualcosa” che ti distingue dagli altri.
Rivolgiti ad un target specifico.
Oltre a definire qual è quella cosa per cui vuoi farti conoscere dagli altri, è necessario che tu definisca anche chi sono gli altri per cui quella cosa dovrebbe essere importante. Sparare nel mucchio, non porta risultati. Rivolgersi ad un pubblico targettizzato secondo caratteristiche specifiche, invece, darà alle tue comunicazioni la giusta audience e, probabilmente, il giusto risultato.
Parla a modo tuo, distinguendoti dalla concorrenza.
Non essere come nessun altro, questa è la chiave di una stategia di personal branding di successo. Se sei come tutti gli altri presenti sul tuo mercato di riferimento, come faranno le persone a preferire te alla concorrenza? Sii la mucca viola del gregge, possibilmente non quella della Milka. Sii te stesso. Vendi un prodotto o un servizio autentico. Parla con parole tue e delle tue idee.
Non sprecare energie in cose che non ti portano alcun risultato.
La quotidianità, frenetica e impegnata, risucchia buona parte del tuo tempo: questo porta ad un dispendio considerevole di energie, fisiche e mentali. Utilizza la tua strategia di personal branding come un filtro: avere una comprensione chiara di cosa sei, di cosa fai, d i come lavori e di come utilizzi il tuo talento, ti aiuterà a discernere tra ciò che vuoi e ciò che non vuoi nella vita, nel lavoro e anche nella routine di tutti i giorni. Fare personal branding ti dà chiarezza, in modo da poter focalizzare la tua energia su ciò che è veramente importante per te.
Godi dei benefici.
Un marchio personale ben gestito ti consente di evitare la necessità di reinventarti e di reinventare gli strumenti utilizzati nella tua vita professionale. Utilizza l’esperienza accumulata più e più volte, in modo da raccoglierne i massimi benefici. Ad esempio: scrivi un articolo da pubblicare sul tuo blog. Quello stesso articolo, potenzialmente, diventerà oggetto di una tua presentazione in un evento in cui sei relatore oppure un articolo per una rivista del settore.
Il tuo personal branding lavorerà al posto tuo sempre, tutto il giorno, anche mentre dormi. Si evolverà nel tempo, finché avrai sempre voglia di imparare e crescere, e porterà avanti il tuo lavoro permettendoti di raccoglierne i frutti lungo il cammino.