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B.E.S: Bulimia Emozionale Settembrina

Alessia Tuzio |Copywriter & Social Media Manager| Freelance Digital Marketing

Da ragazzina, nemmeno troppo piccola, impegnavo le mie giornate settembrine in una specie di assurdo conto alla rovescia: crocette sul calendario, fermento, frenesia, ansia da festeggiamenti, attese, speranze di regali strabilianti.

Le cose, adesso, non è che siano cambiate…sono passati, ormai, 28 anni ed ognuno di questi ventotto è vissuto in funzione di una giornata che arriva una volta ogni trecentosessantacinque, a volte trecentosessantasei, giorni…e una volta ogni trecentosessantacinque, a volte trecentosessantasei, giorni, aggiungo allo zainetto rosa e nero dell’Invicta che mi porto sulle spalle da allora, trecentosessantacinque, a volte trecentosessantasei, grammi in più di crocette sul calendario (abilmente sostituite da colpi di polpastrello su un touch screen di ultima generazione), fermento, frenesia, ansia da festeggiamenti, attese, speranze di regali strabilianti.

Probabilmente soffro di B.E., Bulimia Emozionale.

Ho letto che “…la bulimia emozionale, in generale, è uno dei più importanti disturbi del comportamento umano. Fa parte dei disturbi detti anche Disturbi Comportamentali Psicogeni. Ciò che contraddistingue la bulimia emozionale è la necessità della persona che ne è affetta di ingurgitare quantità di emozioni eccessive e poi ricorrere a diversi metodi per non metabolizzare le stesse emozioni, che tendono ad essere rivissute, ciclicamente, in un processo definito loop compulsivo. Clinicamente, la bulimia emozionale è denotata da episodi in cui il soggetto sente un bisogno compulsivo di sentire, correlato ad una spiacevole sensazione di non essere capace di controllare il proprio comportamento. E’ frequente negli adolescenti e nei giovani adulti. Colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile. Generalmente compare attorno ai 12-24 anni (tarda preadolescenza) o nella prima età adulta (18-19 anni). Capire se si soffre di bulimia emozionale non è semplice. Tuttavia, nel DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) ne sono elencati alcuni sintomi: ricorrenti monologhi, pubblici o non, sui propri stati d’animo, reali o presunti; comportamenti compensatori tendenti alla continua ricerca del sentire; preoccupazione smisurata per eventi, ricorrenze, legami; difficoltà di riuscita nell’esecuzione delle più comuni tecniche di rilassamento. Le statistiche sono preoccupanti: il disturbo è molto incline a essere recidivo. Il 25% dei casi mostra il fallimento delle terapie. Risultati soddisfacenti sono stati ottenuti solo nel 50% dei casi curati…”.

Non mi sto lasciando andare alla diffusa ipocondria da Internet.

I sintomi ci sono tutti.

Senza contare che, secondo me, ho la variante B.E.S. (Bulimia Emozionale Settembrina), quella che si acuisce dal 1 al 30 settembre di ogni trecentosessantacinque, a volte trecentosessantasei, giorni.

Questa variante della B.E. è infima e agisce di soppiatto.

La B.E.S. è quella che ti spinge a credere che ogni trecentosessantacinque, a volte trecentosessantasei, giorni ci siano 24 ore completamente tue in cui tutto si muove per te, con te e intorno a te (la Vodafone e la Mediolanum ci hanno giocato per un anno con questa storia, ignorando la gravità della patologia). E’ quella che ti fa parlare per ore, senza frenare mai la lingua, del fatto che il tuo Capodanno sia una data, diversa dal canonico San Silvestro, che cade ogni trecentosessantacinque, a volte trecentosessantasei, giorni. E’ quella che ti fa affermare, spavalda, che sei in grado di cambiare atteggiamenti e modo di pensare una volta per tutte, ogni trecentosessantacinque, a volte trecentosessantasei, giorni. E’ quella che non passa e che ogni 1 settembre, ogni trecentosessantacinque, a volte trecentosessantasei, giorni, ti agita le viscere, ti fa organizzare cose, stilare liste, pensare ai dettagli, settare in modalità ME.

Siamo quasi in quel periodo dell’anno adesso.

Come ogni trecentosessantacinque, a volte trecentosessantasei, giorni, parlo senza frenare la lingua del fatto che il mio Capodanno cada puntuale tra 2 mesi esatti; sono convinta, ancora una volta, di potermi cambiare una volta per tutte; ho già organizzato cose, stilato liste, pensato ai dettagli e settato il comportamento in modalità ME.

L’unica cosa non potrò mai fare, forse, o almeno non questo Capodanno, è guarire dalla B.E.S.

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