Scrivere per il web non è (solo) questione di grammatica, punteggiatura e incantesimi da dizionario dei sinonimi. È un lavoro strategico, dove le parole non servono solo a riempire ma a funzionare. Devono essere lette, comprese e soprattutto portare un risultato: cliccare, iscriversi, comprare, condividere o semplicemente restare sul sito qualche secondo in più.
Se sei qui, probabilmente vuoi capire come scrivere meglio per il web o vuoi capire se assumere qualcuno come me (Alessia, copywriter appassionata di parole e videogiochi) possa fare la differenza per il tuo progetto. In entrambi i casi, sei nel posto giusto.
In questo articolo ti racconto perché scrivere per il web richiede un approccio diverso rispetto alla scrittura tradizionale, quali sono le regole base per ogni formato, i consigli per tono e struttura e, ovviamente, gli errori da evitare come se fossero mostri di fine livello.
Ogni formato ha le sue regole
Non tutte le parole nascono per lo stesso destino. Un post su Instagram, una landing page e un articolo blog hanno obiettivi, spazi e lettori diversi. Ecco perché il primo step per scrivere per il web è capire dove andranno a finire le tue parole.
Articoli blog
Qui c’è più spazio per raccontare, spiegare, educare. Ma attenzione: chi legge un blog lo fa per trovare una risposta concreta a un problema o una curiosità. Quindi no ai giri di parole e sì a struttura chiara, sottotitoli, liste puntate e paragrafi brevi. Ah, e occhio alla SEO: keyword strategiche, meta description, tag title ben pensati.
Landing page
Qui si gioca a carte scoperte: l’obiettivo è convertire. Le parole devono essere nitide, orientate al beneficio e con call to action che si fanno cliccare quasi da sole. La regola è una: meno è meglio, ma ogni parola deve pesare come se fosse stata cesellata a mano.
Post social
Sui social vince chi sa essere veloce e incisivo. L’attenzione media è quella di un colibrì, quindi devi arrivare al punto subito. A volte anche con un tocco ironico, altre con un tone più empatico. Il copy giusto qui è come un buon riff: entra subito in testa.
Email marketing
Il copy dell’email non deve solo parlare bene, deve far aprire, far leggere e far cliccare. Quindi occhio all’oggetto (che è la porta d’ingresso) e al corpo del testo (che deve essere utile, leggibile e rilevante). Il tutto in pochi scroll.
Consigli per adattare tono e struttura
Scrivere per il web non significa semplificare a caso. Significa parlare la lingua del tuo pubblico, con un tono coerente e una struttura leggibile anche da smartphone, alle 7 del mattino.
Tono di voce: scegli il tuo modo di dire le cose
Il tono non è solo una questione di formale vs informale. È la personalità con cui ti presenti online. Per un brand ironico, il tono sarà fresco, diretto e un po’ dissacrante. Ma per un notaio… ecco, meglio evitare le gif di Goku.
Identifica:
- il tuo pubblico (chi legge?)
- il tuo posizionamento (come vuoi essere percepito?)
- il tuo stile (che parole usi? Che ritmo ha la tua scrittura?).
Struttura: organizza i contenuti in blocchi chiari
Il lettore online non legge, scansiona. Vuole capire subito di cosa si parla, se vale la pena restare, cosa c’è di utile per lui.
Ecco alcune dritte:
- usa sottotitoli (H2, H3) chiari e descrittivi
- spezza i paragrafi ogni 3-5 righe
- inserisci liste puntate, grassetti, link rilevanti
- sii coerente nel registro e nella formattazione.
E soprattutto: scrivi pensando a chi legge. Non al tuo ego di autore.
Errori comuni da evitare
Anche i migliori inciampano. Ecco una lista di errori classici che vedo spesso quando si prova a scrivere per il web, e qualche consiglio per evitarli.
1. Pensare che “più lungo è più efficace”
No. Più chiaro è più efficace. Scrivere mille parole quando ne bastavano trecento è come suonare un assolo di chitarra di 12 minuti a un compleanno di bambini. Fuori luogo, poco utile, dimenticabile.
2. Non avere uno scopo chiaro
Ogni contenuto online deve guidare l’utente verso qualcosa: leggere, iscriversi, acquistare, ricordarsi di te. Se non c’è uno scopo preciso, il contenuto non serve. È solo decorazione.
3. Usare un tono incoerente
Se sei un brand accogliente e inclusivo, non puoi parlare come un banchiere degli anni ‘80. E viceversa. Il tono deve essere riconoscibile e coerente, in ogni formato.
4. Dimenticare la leggibilità
Frasi da 6 righe, paragrafi senza aria, testi senza sottotitoli: tutto ciò allontana il lettore. Anche se il contenuto è interessante. Se scrivi per il web, forma e sostanza vanno insieme.
5. Scrivere per sé stessi, non per chi legge
Questa è dura da accettare, ma vera: scrivere per il web significa mettersi al servizio dell’utente. Devi aiutarlo, risolvergli un problema, dargli una risposta, emozionarlo o farlo sorridere. Ma non sei lì per dimostrare quanto sei bravo con i sinonimi. (Anche se lo sei.)
Scrivere per il web è un mestiere creativo, certo, ma anche strategico. Non basta avere talento: serve metodo, ascolto, chiarezza e obiettivi precisi. Che tu scriva articoli, landing page o didascalie per i social, ricordati sempre che non stai parlando da solo: stai cercando un contatto. E quel contatto può trasformarsi in un click, una mail, una collaborazione.
Se vuoi che le parole funzionino, non improvvisare. Pianifica, testa, riscrivi, analizza. E se vuoi una mano… indovina chi è qui per questo?